Mi è giunto su filamento azzurrino
incastrato nel becco
di una bianca fenice
il tuo eco.
Mi coccolo dunque
in quel dolce chiarore!
Bonaccia limpida
di mattine
funeree
ma placide e
ricolme di pace.
Così, con vesti di pece
compaio
sotto i rami del tiglio
che fu nostro altare
Raccolgo
senza rancore
i ricordi felici
incastrati
fra chetate sterpaglie
E ingoio
la candida gioia
– e amara
di saperti felice
per l’ultima volta.
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