È una sera che scricchiola, come paglia nel fuoco. Mia madre che seduta in salotto, con la testa abbassata, piange per me che piango per colpa del tempo. Quello che ho perso, quello che mi sta con il fiato sul collo. C’è silenzio, un boato di nulla quasi assoluto. Solo paglia nel fuoco. Scricchiolio costante e scoordinato. La vita sta zitta. Al cuore ho reciso da tempo le corde vocali.
Mi manchi solo quando non ne posso più. Tutto il resto del tempo sei solo paglia dentro un fuoco che brucia paziente, indisturbato, che raramente osservo ma che non riesco a spegnere. Vedo tutto il tempo. Lo sento addosso. Sono fradicio di tempo perso e esitazione. Come fuoco sulla paglia, mi consumo a poco a poco, quasi silenziosamente. Quasi senza farmi male.